Amore, ricordo, assenza, morte, slancio verso “i monti della mirra”, verso l'infinito: questo è il 
Cantico per Cannova (attore, autore e regista) e Gucciardo (medico degli artisti). È una sindrome da 
lutto non ancora risolta e che forse non potrà mai risolversi o sperare di cessare, di trovare vie di 
fuga, mediazioni, negoziazioni. L'amore fuoco vive come presenza indelebile dal cuore.
È un piccolo volume che non pretende di lasciare nella quiete e nella pace chi lo legga. O forse sì; 
dipende da quanto e come le celebri parole del Cantico finiscano per “disturbare” il lettore. Esse 
confondono se lette con gli occhi di oggi: «ponimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sopra al 
tuo braccio perché l’amore è forte come la morte».
Pubblicazione all'interno delle attività di ricerca
dell’International Research Center and Observatory of Performing Arts (IRCOPA)